La Fiera "te le site" coincide con il tramonto del secondo sabato del mese di ottobre, quando le vie del borgo antico si animano della presenza inconsueta di tanti "turisti". E' la festa dell'autunno, dei suoi sapori, dei suoi colori in una cornice che riporta indietro, alla civiltą contadina e pastorale. E' un piacere passeggiare per le vie del centro storico ed incontrare le massaie del luogo intente a preparare le pietanze tipiche della cucina locale e del periodo.
"Paniri te e site" č fiera-mercato la mattina della domenica (che rappresenta l'aspetto originario di questo appuntamento annuale), mentre č sagra contadina e del maiale la sera del sabato e della domenica. E' un antichissimo evento che conta ormai quattro secoli; sembra che il Papa Galeazzo da Lucugnano vi abbia acquistato un asino del quale ogni compaesano del Prelato chiedeva il prezzo, tanto da causare l'assemblea notturna di tutto il paese provocata dal prete burlone.
Proprio con le prime nebbie d'autunno, tra le ultime vendemmie ed il maturare del cotogno e del corbezzolo, apre la sua ruvida scorza la rossa melagrana lasciando vedere i suoi meravigliosi frutti.
Proprio la melagrana cui č intitolata la Fiera, quella "sita" che nel linguaggio antico e nobile del Salento ha la stessa derivazione dal nome greco del grano, "sitos" appunto. E' la signora della festa che troneggia nei "paniri", o meglio "panari" (cesti di vimini) intrecciati da mani abili di artigiani del luogo che rappresentano l'incontro, lo scambio, e non solo di merci.
La melagrana č inoltre simbolo di feconditą.
E' da sempre una fiera seguita da tutti i commercianti, contadini, allevatori di bestiame, ecc. dei dintorni. Gią all'alba praticamente in tutto il centro abitato di Palmariggi si "piazzano" le numerose bancarelle. Caratteristica č anche la fiera del bestiame in un area a ridosso della piazza. La contrattazione tra gli allevatori della zona č animatissima e si possono comprare soprattutto maialini da latte, ma anche altri animali di piccola taglia e da cortile come conigli, tacchini, pollame vario e di grande taglia come conigli, tacchini, pollame vario e di grande taglia come ovini, bovini ed equini.
Alla fiera si puņ trovare di tutto: dai mezzi agricoli agli utensili per la casa e poi gli animali di tutte le specie, mobili d'antiquariato, fiori, stoffe, terracotte, prodotti di artigianato locale, cesti, prodotti agricoli locali e tante altre cose.
Tradizione e continuitą della Fiera č l'iniziativa di molti giovani e non del paese di farne anche una grande festa che si svolge la sera stessa, che celebra il vino, la buona antica cucina, il canto popolare: musica folk, liscio e pizzica, la possibilitą di degustare carne di maiale cotta in vari modi - alla brace, "lessa" o "fervuta" preparata in grandi pentole, "le farzure" colme d'acqua e messe a bollire all'ora del tramonto del sabato su tizzoni accesi il cui caratteristico odore per le vie del borgo antico segna appunto l'inizio della festa; e poi "cicore creste te campagna culla carne te porcu", "pittule", pezzetti di cavallo, pane di grano con ricotta forte e alici, lacci caldarroste e "pipirussi" (peperoni), mbruscatizzi (involtini di interiore d'agnello) e tanto vino gratis.
Stands gastronomici coperti.
L'organizzazione della Sagra viene curata dall'Associazione "Lu paniri te e site" che composta da oltre cento soci ed č stata costituita appositamente per questa manifestazione; non ha scopi di lucro ma devolve gli utili in beneficenza e per servizi utili alla collettivitą.
In occasione della fiera viene stampato poi un giornale locale a numero unico, redatto da giovani del luogo tendente ad illustrare quanto di meglio si č fatto e s'intende fare oltre che curiositą, detti popolari, informazione, satira, cultura, poesia dialettale, articoli vari.
Giornale questo atteso impazientemente da tutta la gente del luogo, viene distribuito nella mattina della domenica.
fonte:
http://www.comune.palmariggi.le.it |